ognitanto la mia sorellina spruzza saggezza da tutti i pori: "o dio non esiste, oppure e' una gran testa di cazzo..." e scusate le parole dolci usate...

domenica 5 giugno 2011

negli occhi dello sciamano

"per la prima volta ero consapevole di essere anch'io un animale domestico, costretto in una prigione. ero schiavo del tempo, perche' avevo un'ora per alzarmi, un'altra per coricarmi, una per mangiare e scarse occasioni per incontrarmi con gli altri. per non scordare la tirannide del tempo portavo un orologio al polso sinistro.
la citta' cambiava l'esistenza a tutti! l'uomo abbandonava la propria natura per seguire una enorme quantita' di regole, e per sopravvivere nell'ambiente urbano, doveva sacrificare la liberta', l'integrita' e la propria identita'! la sua vita quotidiana si trasformava in una serie di abitudini monotone che lo allontanavano di giorno in giorno dalla natura; a volte rinnegava persino gli animali piu' vicini a lui."
-tratto da "negli occhi dello sciamano" di hernan huarache mamani

1 commento:

  1. Già..mi consola immaginare però che anche l'uomo primitivo o colui che abita in una tribù è un animale domestico della sua società: ha un'ora per alzarsi, un tempo per trombare, un tempo per educare la prole, un altro per procurarsi il cibo e un altro per cucinarlo e conservarlo, se non lo fa muore di fame, se non lo fa il suo gruppo lo rinnega. Infine, anche lui ha un'ora per coricarsi e a ricordargli la dittatura c'è il Sole, l'alternarsi del giorno della notte..croce e delizia di umani, piante e animali.
    C'è solo un uomo libero, forse, chi lascia consapevolmente tutto e tutti per guadagnarsi il lusso dell'improvvisazione.
    Come diceva Montale:" Un imprevisto è la sola speranza. Ma dicono che è una stoltezza dirselo."

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